venerdì 20 marzo 2009

Dal settimanale Carta: Questa terra è la nostra terra.


Questa terra è la nostra terra
di Daniela Cavarretta
DAL 18 AL 20 APRILE si svolge a Cison di Valmarino il primo G8 dell’agricoltura, come qualche settimana fa ha annunciato con orgoglio il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, La notizia è stata accolta da Ya Basta Treviso con una proposta rivolta alle associazioni e ai comitati per l’ambiente, ai contadini, ai gruppi di acquisto solidale della provincia di Treviso: costruire insieme «Questa terra è la nostra terra!», un festival incontro di cinque giorni, dal 15 al 19 aprile, a Montebelluna, uno spazio aperto «per far incontrare tutti coloro che da anni partecipano attivamente, lottano e si mobilitano per la salvaguardia dell’ambiente, per la vita, per la salute, per i beni comuni come l’acqua e le risorse naturali, per i diritti delle comunità territoriali a cui appartengono», spiega Monica Tiengo, di Ya Basta.
E così, mentre ministri e rappresentanti di organismi internazionali se ne staranno arroccati tra le mura dell’imponente maniero di Castelbrando a consumare l’ennesimo rituale, il festival cercherà di essere un luogo creativo di discussione e mobilitazione, locale e globale.
Dopo la serata di apertura - durante la quale è previsto uno spettacolo di Marco Paolini sulla terra - il programma proseguirà con numerosi incontri e dibattiti: si parlerà d energie rinnovabili e delle menzogne su nucleare, di stili di vita sobri e solidali, di lotte per la difesa della salute e del territorio da inceneritori, antenne, elettrodotti, cave, e ancora di paesaggio e piano territoriale regionale; si parlerà, naturalmente, di agricoltura, quindi di politiche agricole nazionali ed europee, di tutela delle sementi e di monopoli, di Ogm e biodiversità, di fertilità della terra.
Ci saranno ospiti internazionali come Oscar Olivera, noto per la lotta contro la privatizzazione dell’acquedotto di Cochabamba, in Bolivia, Subramaniam Kannaiyan, contadino e attivista dell’associazione degli agricoltori del Tamil Nadu contro le coltivazioni di Ogm, Mauro Millan, portavoce dell’organizzazione Mapuche Tehuelche 11 de octobre, e un delegato del Movimento dei Sem Terra brasiliani. Situazioni lontane ma con le quali «condividiamo lo sfruttamento devastante delle risorse e del territorio ma anche le forme di autodifesa attraverso l’auto-organizzazione per fare comunità per la salvaguardia del bene comune», aggiunge Monica, Marco, Michela e Francesco hanno una piccola azienda agricola a Giavera del Montello e fanno parte del gruppo promotore del festival, «Noi vogliamo far valere il nostro diritto di produrre e consumare cibi assolutamente liberi da organismi geneticamente modificati e proponiamo un modello agricolo attento alla salvaguardia delle varietà antiche e delle specie selvatiche, e svincolato dai brevetti delle multinazionali dei semi»,dicono.
Reclamano misure come l’accesso facilitato all’usufrutto della terra, agevolazioni sull’acquisto dei mezzi di produzione, sostegno all’agricoltura biologica e ripensamento della politica dei contributi a livello europeo per privilegiare agricoltori a titolo primario e che investano nel biologico e nella filiera corta. «Purtroppo la corresponsione dei Pac ai proprietari delle terre e la speculazione edilizia hanno reso più esosi i canoni di affitto e improponibile l’acquisto dei terreni. Tuttavia è possibile vivere di agricoltura poiché esiste una rete di consumatori consapevoli capaci di riconoscere la qualità dei cibi che sta offrendo un futuro a tante realtà agricole del territorio». Consumatori che premiano la filiera corta e il rapporto diretto con il produttore locale, facendo parte di un Gas o comprando frutta e verdura genuine in un farmer market, a chilometro zero.
Ad ospitare il festival sarà il Palamazzaovo di Montebelluna, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale. Non mancheranno incursioni nel cuore verde della marca, a Treviso, dove sono previsti spritz e stuzzichini equosolidali e un happening firmato Action Aid che metterà provocatoriamente in vendita il prodotto fame.

SETTIMANALE CARTA 20 - 26 MARZO 2009 • PAG. 41

fonte: www.carta.org

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