giovedì 12 marzo 2009

A PROPOSITO DI G8

A PROPOSITO DI G8: COMUNICATO DI LEGA AMBIENTE TREVISO

Prendono avvio in questi giorni i preparativi del G8, la passerella da cui i cosiddetti grandi della Terra, fra una gita ed un incontro conviviale, si esibiscono per lo più con risoluzioni scritte sulla sabbia e promesse dettate al vento. Tipo quelle di aiutare il terzo mondo, specialità questa in cui l’Italia è campione mondiale in carica più ancora che nel calcio (chiunque può controllare, via internet, le cifre promesse nei tanti vertici che si sono succeduti nel tempo, e rapportarle con quanto poi davvero erogato: va da zero a qualche punto percento).
Comunque, in attesa del gran finale di luglio alla Maddalena, i comprimari si danno da fare nei cosiddetti incontri preparatori. Ed è tutto un fiorire di G8 qualcosa: dal G8 Ambiente al G8 Università al G8 Scienza per citare a caso; eventi in cui i nostri ministri competenti (si fa per dire) incontrano i loro colleghi, e numeroso seguito, in buona sostanza per preparare i discorsi che poi saranno letti in Sardegna. Lo fanno dove hanno i rispettivi bacini elettorali per guadagnare, se non proprio un posto nella storia, almeno la riconoscenza di albergatori e ristoratori: tanti e tanto facoltosi ospiti, per di più in bassa stagione, sono una manna specie in tempi di crisi (sia detto senza ironia).
E così la Prestigiacomo riunisce i suoi ministri dell’ambiente a Siracusa mentre la Gelmini invita quelli dell’Università in Brianza, in una delle ville di Berlusconi (non si sa se per far risparmiare lo stato o per aiutare a ripagare l’investimento, circa 35 milioni di Euro, che sembra sia costata la villona). Poteva mancare il nostro ministro dell’agricoltura? No che non poteva; e infatti da navigato fruitore delle occasioni mediatiche si è dato da fare per tempo; ha organizzato il suo G8 agricolo a Cison di Valmarino, pocodopo Pasqua, e si prodiga da mesi, con apposite conferenze stampa e in ogni altra occasione utile, per propagandarlo come la prima storica occasione d’incontro dei grandi della terra su questo tema (un tantino esagerando, ma si sa, la propaganda ha le sue regole).
Però senza grande successo, purtroppo: al momento lo sforzo ha prodotto in tutto qualche lancio di agenzia, poi ripreso solo dai giornali locali, e qualche citazione nella stampa specializzata. Nello stesso sito ufficiale del G8 ( http://www.g8italia2009.it/ ) non se ne fa cenno, eppure vi trovano spazio cose che col G8 non si capisce cosa c’entrano, come l’intervento di Berlusconi al recente vertice italo-francese.
Insomma un flop, e dispiace anche perché non è francamente giusto: non si capisce cosa Zaia abbia di meno della Prestigiacomo, o della stessa Gelmini. E comunque non è meno importante la materia di cui si occupa il ministero che dirige pro-tempore. Quindi siamo qui per aiutarlo, e per contribuire a dare visibilità alla sua iniziativa nella speranza che, per una volta, produca qualcosa di buono. Purtroppo lo facciamo con mezzi modesti (ma questi solo abbiamo); comunque:
1) Preghiamo la stampa ed in genere i media di dare spazio a questo intervento (e a quelli, si spera più autorevoli, che dovessero seguire nei prossimi giorni);
2) parteciperemo alle iniziative del (chiamiamolo così) controvertice che si ritrova sotto la sigla “Questa terra è la nostra terra”. Oltre che più divertenti, sono spesso più significative ed interessanti di quelle (chiamiamole così) ufficiali, e comunque possono riflettere un po’ di freschezza e di allegria, e quindi una miglior luce, anche sul vertice che per sua natura, diciamolo, è di solito triste e noioso;
3) avanziamo una proposta forse tardiva (ma Zaia è dinamico, e se vuole è ancora in tempo per farla sua): perché accanto, o se manca il tempo anche dopo il suo G8, non organizza un P8? Un vertice cioè dei ministri dell’agricoltura degli 8 paesi più poveri al mondo? Se lo fa, e si impegna a dar voce e sostanza alle loro proposte (nelle occasioni di veri negoziati come il Doha Round; e non solo negli inconcludenti G8) ci troverà al suo fianco, disponibili a prenderci le incombenze più umili e faticose: da volontari, naturalmente.

Treviso,10 marzo 2009
Legambiente di Treviso

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