venerdì 10 aprile 2009

Paolini: terra, acque e poesia
Lo spettacolo "Par vardar" apre il contro-summit G8



Mentre coloro che decidono delle sorti della Terra (e della terra in minuscolo, nonché dell'acqua e dell'alimentazione) si ritrovano a Castelbrando per un G8 dell'Agricoltura, in pianura, nella Marca, si parla di cultura e rispetto della terra. Un contro-summit, rispetto a quello dei ministri del G8 dell'Agricoltura, è cosi convocato, tra Montebelluna e Treviso, con momenti «alti» e degni di essere segnalati e seguiti. il più «alto», se non altro per il calibro del personaggio che si spende sul palcoscenico, è il recital di Marco Paolini, intitolato «Par vardar», che si terrà alle 21 del 15 aprile al Palamazzalovo di Montebellu­na.
Il recital è inedito, preparato appositamente per l'occasione, e apre una serie di appuntamenti che vedono impegnati, su grandi temi, personaggi di spicco della controcultura. La Marca, insomma, non sarà, nei prossimi giorni, soltanto sede delle decisioni dei «potenti» della Terra, ma anche luogo di dibattito su quanti, non volendosi sentire im...potenti, vogliono raccontare a tutti quanto le decisioni delle multinazionali (che hanno già mandato a dire, come premessa del convegno di Casteibrando, che "la produzione alimentare nel mondo deve raddoppiare in fretta", con ovvio incremento delle produzioni Ogm) siano contrarie al rispetto e alla tutela per l'orbe terracqueo.
Lo spettacolo di Marco Paolini, attore-narratore-autore che dalla terra trevigiana ha spiccato un grande volo nel panorama dello spettacolo e della cultura nazionali, sarà parzialmente un inedito «coniato» appositamente per l'occasione di «Questa Terra è la nostra terra». «Ci sto ancora lavorando - anticipa Paolini -ma non potrò certo esimermi dal pescare, dal bagaglio dei miei spettacoli precedenti, tutto ciò che tratta dell'argomento della terra e dell'acqua. Dunque, il filo conduttore saranno le bellissime poesie dei poeti del Nordest che già sono state l'ossatura di spettacoli di un recente passato». Marin, Calzavara, Noventa e tutti i classici «veneti», conditi da una serie di riflessioni sulla terra e sull'acqua (proprio su quest'ultima, la sua "privatizzazione" in contrapposizione al concetto di "patrimonio comune e gratuito" l'attore-autore fece uno spettacolo dedicato), costituiranno dunque la base sulla quale lavorerà, in questi giorni che precedono lo spettacolo al Palamazzalovo, Paolini.
Il fatto che ad aprire e a chiudere la cinque-giorni del festival siano due "spettacoli" (a chiudere saranno chiamati l'attore Mirko Artuso, il cantautore Ricky Bizzarro e la sua band, nonché il grande bluesman trevigiano Tolo Marton, chitarrista Premio Hendrix) ha naturalmente un significato: richiamare in massa l'attenzione della gente su temi che sono fondamen­tali per il futuro dell’umanità intera e non - come vorrebbe qualcuno - di quella parte che s'identifica con gli interessi (tutti economici e volti al guadagno di pochi) delle multinazionali dell'agroalimentare.

rassegna stampa Tribuna di Treviso del 10 aprile 2009

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